Ho amato quella lingua per la sua flessibilità di corpo allenato, la ricchezza del vocabolario nel quale a ogni parola si afferma il contatto diretto e vario delle realtà, l'ho amata perché quasi tutto quel che gli uomini han detto di meglio è stato detto in greco.“
Marguerite Yourcenar, da Memorie di Adriano


“Il nostro modo di pensare si è formato nella Grecia antica […]. Se ignoriamo l’Ellade non ci capiamo più, per una ragione profonda: mentalmente siamo nati lì.”
Questo è quello che sostiene Vittorio Mathieu nel suo libro “Le radici classiche dell’Europa”.
La Grecia, infatti, è universalmente conosciuta come la “culla della civiltà occidentale” per aver influenzato enormemente tutte le civiltà che ad essa si sono succedute.
La lingua, come è noto, è parte integrante della cultura e della tradizione di un popolo. È stato quindi inevitabile che buona parte di questa influenza si sia trasmessa a noi attraverso il linguaggio.
L’italiano, la nostra lingua, è, pertanto, davvero piena sia di grecismi, ossia di parole attinte a piene mani dall’antico idioma ellenico, sia di parole composte utilizzando radici di questa lingua e ancor oggi, soprattutto in ambito tecnico-scientifico, le parole di derivazione greca sono in continuo aumento!
Diventa allora particolarmente utile ed importante andare alla ricerca dell’etimologia di una parola sia per rintracciare le origini e le vicende di un vocabolo attraverso il perché del suo significato sia per riscoprire tracce della storia del pensiero e della cultura di un popolo e dare al vocabolo stessa nuova linfa.

Le parole greche sono giunte alla nostra lingua in epoche diverse, con adattamenti di forma e di significato strettamente dipendenti da fattori extralinguistici e culturali.
I grecismi infatti sono parole, forme, costrutti di origine greca introdotti in italiano in epoche diverse.
Un nutrito gruppo di voci greche si era già fatto strada nel latino d’età classica e postclassica, per poi introdursi nella nostra lingua a partire dai testi più antichi: si pensi ai nomi di oggetti quotidiani e domestici (ampolla, borsa, canestro, ecc.), alla terminologia ittica (balena, delfino, cefalo, ecc.), ai termini di base della filosofia e delle scienze dell’antichità (filosofia, retorica, aritmetica, geometria, geografia, ecc.), alla lingua speciale dei cenacoli cristiani (apostolo, battesimo, martirio, ecc.) .
Il travaso di elementi lessicali greci è continuato anche in epoca altomedievale. Al greco bizantino risalgono voci comuni (anguria, basilico, indivia, lastrico, ecc.), voci marinaresche relative a imbarcazioni (galera, gondola) o ad attrezzi e operazioni marittime (argano, molo, ormeggiare, sartia, ecc.).
Un numero consistente di parole riconducibili a un etimo greco è penetrato anche nei dialetti, in qualche caso arrivando da qui nella lingua comune.
L’incremento più cospicuo di grecismi direttamente attinti da fonti classiche o tardoantiche si è avuto sicuramente durante il periodo umanistico-rinascimentale.
Per darvi un’idea di quanto sia importante conoscere l'etimologia delle parole e farvi comprendere quante parole dal greco si siano trasfuse nella nostra lingua, tanto da rendere la lingua ellenica quanto mai attuale, abbiamo pensato di proporvi, con questo lavoro, alcune parole di utilizzo molto comune ( in verità solo alcune delle tante), aggiungendo qua e là anche qualche curiosità sull’origine dei diversi termini.
I TERMINI DELL' ITALIANO
Grammatica
La Grammatica, in origine [τέχνη] γραμματική ([technē] grammatikē) e cioè letteralmente “arte di scrivere”, ha iniziato in piccolo dal semplice Γράμμα (gramma) che significa infatti “cosa scritta” o addirittura “lettera“.
Articolo
L'articolo, la parte variabile del discorso che si colloca davanti a un sostantivo come se ne fosse una "articolazione " deriva appunto dal termine greco ἄρθρον árthron e cioè giuntura, articolazione, membro.
Metafora
Il termine che definisce questa figura retorica significa letteralmente “trasmissione, trasferimento” e viene dal greco μεταφορά (metaphorá) derivato da μεταϕέρω , portare oltre.
Etimologia
La parola è composta dai termini in greco antico ἔτυμος (étymos), ossia “vero”, “reale”, e λόγος (lógos) ossia “parola”. Quindi significa all’incirca “spiegazione della verità insita in una parola”.
Sintassi
(dal greco συν "insieme", e τάξις "ordine") studia i principi e le regole per la costruzione corretta delle frasi.
Calligrafia
La parola calligrafia si compone di καλός (kalós, “bello”) e il suffisso -γραφή (-graphē) o -γραφία (-graphía) dal verbo greco γράφειν (graphein, “scrivere, disegnare”)e significa appunto bella scrittura.
Ortografia
Il termine Ortografia deriva dal greco antico ὀρθός (orthós), che sta a indicare qualcosa di “diritto” oppure “giusto“. Il suffisso -graphia viene, come già detto, dal verbo γράφειν (gráphein, “scrivere, disegnare”) e significa scrivere in maniera corretta.
Palindromo
Con il termine palindromo ci si riferisce a una parola o una frase, che risulta identica, sia che venga letta da sinistra a destra che da destra a sinistra. Il termine deriva dal greco Παλίνδρομος (palíndromos), ossia “correre all’indietro”.
Fonetica
Da ϕωνή ossia "suono" è lo "studio del suono".
Analèssi
Da ἀνάληψις, comp. di ἀνά «di nuovo» e λῆψις «il prendere» è la la costruzione sintattica in cui si inseriscono avvenimenti anteriori al tempo della narrazione.
Sinonimo
La parola sinonimo deriva dal latino synōnymum, che a sua volta deriva dal greco antico συνώνυμος (synōnymos), ovvero “con lo stesso nome“. Quest’ultimo termine è composto dal suffisso συν (syn, “con”) und ὄνυμα (ónyma, “nome”).
Metonimia
La metonimia (dal greco μετωνυμία, metōnymía, composto da μετά, metà, 'attraverso', 'oltre', e ὄνομα, ònoma, 'nome', col significato di 'scambio di nome') è una figura retorica che consiste nella sostituzione di un termine con un altro che ha con il primo una relazione di vicinanza.
Onomatopea
Da ὀνοματοποιία, composto di ὄνομα ossia "nome" e ποιέω ovvero "fare" e indica una breve espressione grafica che non ha alcun significato se non è associata ad un suono o ad un rumore di cui ne è l'imitazione.
Morfologia
Da μορφή cioè " forma" e λογία ossia "studio, trattazione" significa quindi "studio della forma".
LE PAROLE DEL GOVERNO
DEMOCRAZIA
Da δημοκρατία, comp. di δῆμος «popolo» e κράτος «potere, comando» è la forma di governo in cui il potere risiede nel popolo.
TEOCRAZIA
Da ϑεοκρατία, comp. di θεός «dio» e κράτος «potere, comando» è il sistema di governo in cui il potere è esercitato in nome della divinità.
OLIGARCHIA
Da ὀλιγαρχία, comp. di ὀλίγοι «pochi» e ἀρχή«comando» è la forma di regime politico in cui il potere è nelle mani di pochi.
MONARCHIA
Dal greco μοναρχία, comp. di μόνος «solo» e ἀρχή«comando» è la forma di governo in cui i supremi poteri dello stato sono accentrati in una sola persona (re, sovrano, monarca).
ANARCHIA
Dal gr. ἀ[ν] privativo, ἀρχή "signoria, governo" con essa si vuole esprimere, nei rapporti tanto dell'individuo quanto della società, la mancanza assoluta di governo.
Φόβος, φιλία & πάθος
LUDOPATIA l’etimologia della parola ludopatia indica che tale parola è composta da elementi di origine greca e/o latina: ludo- ossia relativo al gioco, e -patia (dal greco, termine che indica uno stato di sofferenza, malattia). La ludopatia indicherebbe, quindi, la malattia del gioco.
AGORAFOBIA dal greco antico ἀγορά ( agorá , “ raduno di persone o luogo di raduno ” ) + φόβος ( phóbos , “ paura ” ) è il timore ossessivo per l’attraversamento di una piazza o di uno spazio aperto.
TALASSOFOBIA il sostantivo trova la sua etimologia in due parole greche: Θάλασσα (mare) e φόβος (terrore, paura) e pertanto chi soffre di talassofobia ha paura di nuotare, di addentrarsi nelle profondità del mare e spesso, nei casi più gravi, anche di farsi bagnare.
ARACNOFOBIA dal greco antico: ἀράχνη, aráchnē, «ragno» e φόβος, phóbos, «paura» è una fobia specifica, un'irrazionale paura verso i ragni.
PATOFOBIA è la paura di contrarre malattie da πάθος malattia e φόβος paura.
FILANTROPIA (dal greco: φιλία, philía, «amore» e ἄνθρωπος, ànthrōpos, «uomo») è un sentimento d'amore verso il genere umano ma anche la disposizione d'animo verso iniziative umanitarie in contrapposizione a misantropia (μίσος, mísos, «odio» e ἄνθρωπος, ànthrōpos, «uomo, essere umano») che è un sentimento e un conseguente atteggiamento d'odio, disprezzo o mancanza di fiducia nei confronti del genere umano.
IDROFILIA ( da cui idrofilo e cioè la sostanza che tende ad assorbire
l’acqua)è termine che deriva da ὕδωρ (hỳdor), "acqua", e ϕιλία (philìa), "amicizia", "affinità, e indica la proprietà fisica di materiali o di singole specie chimiche (ad esempio molecole) a legarsi con l'acqua.
ZOOFILIA/ ZOOFILO sono parole che derivano dal greco antico: ζῴoν, zôon, «animale» e-φιλία, -philia, «"amicizia", "propensione", "amore"» e si riferiscono al sentimento o atteggiamento di affetto e protezione per gli animali.
XENOFOBIA "paura dello straniero", composto da ξένος, xenos, "straniero" e φόβος, phobos, "paura", è un'avversione generica, di varia intensità, verso gli stranieri e ciò che è straniero, o che viene percepito come tale.
I termini delle scienze e degli strumenti scientifici
ANTROPOLOGIA (dal greco ἄνθρωπος ànthropos «uomo» e λόγος, lògos «discorso, dottrina» quindi letteralmente: «studio dell'uomo» è una branca scientifica che studia l'essere umano sotto diverse prospettive (sociale, culturale, sociologica, ...).
FILOSOFIA ( dal greco ϕιλοσοϕία, comp. di ϕιλο- «filo-» e σοϕία «sapienza») è la scienza che si pone domande e riflette sul mondo e sull'essere umano, indaga sul senso dell'essere e dell'esistenza umana.
BIOLOGIA (dal greco βιολογία, composto da βίος, bìos = "vita" e λόγος, lògos = "studio") è la scienza che studia la vita, ovvero i processi fisici e chimici dei fenomeni che caratterizzano i sistemi viventi.
AGRONOMIA deriva dal greco antico ἀγρός, agròs («campo, campagna») e νόμος, nòmos («legge, regola») è la scienza e la pratica dell'agricoltura.
STORIA (dal greco antico ἱστορία, historia, “ispezione [visiva]”, "ricerca", "conoscenza"), è la disciplina che si occupa dello studio del passato tramite l'uso di fonti, cioè di documenti, testimonianze e racconti che possano trasmettere il sapere.
GEOGRAFIA γεωγραϕία (comp. di γῆ «terra» e -γραϕία «descrizione»), è la scienza che ha per oggetto lo studio, la descrizione e la rappresentazione della Terra.
ARITMETICA dal greco ἀριθμός = numero è la più antica branca della matematica, quella che studia le proprietà elementari delle operazioni aritmetiche sui numeri, specialmente i numeri naturali.
GEOMETRIA deriva dal greco γεωμετρία, formato da γῆ cioè "terra" e -μετρία ossia "misurazione" ed è appunto ramo della matematica che studia lo spazio e le sue figure piane e solide.
ANTROPOLOGIA(dal greco ἄνθρωπος, "uomo", e λόγος, "discorso, studio"), è, in generale, la disciplina che studia l'essere umano.
PSICOLOGIA dal greco psyché (ψυχή) = spirito, anima e da logos (λόγος) = discorso, studio, letteralmente ad indicare quindi lo studio dello spirito o dell'anima.
LOGOPEDIA termine costituito da λόγος (lógos, “parola”) e dal verbo παιδεύειν (paideuein, “educare”) e indica appunto la scienza che rieduca alla parola.
ARCHEOLOGIA dal greco ἀρχαιολογία, composto dalle parole ἀρχαῖος, cioè "antico, e λόγοςossia "discorso, studio", è la scienza dell’antichità che mira alla ricostruzione delle civiltà antiche attraverso lo studio delle testimonianze materiali (monumentali, epigrafiche, numismatiche, dei manufatti ecc.), anche mediante il concorso di eventuali fonti scritte e iconografiche.
PALEONTOLOGIA è la disciplina che studia gli animali e le piante vissuti sulla Terra in epoche trascorse, rivelati attraverso i loro resti fossili, il termine deriva dal greco παλαιός "antico", ὄν "essere" e λόγος "dottrina".
FISICA da ϕυσικός «fisico» è la scienza rivolta a fornire una descrizione razionale di quelli tra i fenomeni naturali che sono suscettibili di sperimentazione.
BOTANICA (dal greco: βοτάνη= pianta), è la branca della biologia che studia le forme di vita del mondo vegetale (la flora).
ASTRONOMIA dal greco αστρονομία, composto da άστρον ossia "astro" e da νόμος ovvero "legge" : letteralmente "legge delle stelle" è la scienza che studia i corpi celesti.
ANEMOMETRO termine formato da ἄνεμος cioè "vento" e μέτρον, misura è uno strumento di misura frequentemente utilizzato in meteorologia per la misurazione della velocità o pressione del vento.
BAROMETRO (dal greco βάρος, peso e μέτρον, misura) è lo strumento di misura della pressione atmosferica.
MICROSCOPIO (dal greco: μικρόν mikrón "piccolo" e σκοπεῖν skopéin "guardare") è uno strumento scientifico che consente di ingrandire o produrre immagini di oggetti piccoli altrimenti impossibili da studiare a occhio nudo.
TELESCOPIO dal greco τηλε "lontano" e σκόπος " visione" ossia "che vede lontano" è uno strumento che mediante il funzionamento di lenti o specchi o altri dispositivi permette la visione di oggetti spaziali lontani.
FONENDOSCOPIO deriva dal greco ϕωνή, fonè, «suono», ἔνδον, èndon, «dentro» e -σκόπιον, skòpion, der. di σκοπέω «osservare» ed è quello strumento usato per auscultare le viscere, mentre lo STETOSCOPIO, da στήθος, stéthos, «petto», serve per auscultare il torace.
Il glossario della Matematica
Una disciplina antica come la Matematica, che ha alle spalle venticinque secoli di storia, eppure attinge ad un vocabolario molto ristretto.
Ma da dove derivano le parole della matematica? Sicuramente molte parole hanno origine araba, latina e soprattutto greca ed anche i neologismi moderni derivano spesso da radici greche.
L’etimologia della stessa parola matematica deriva dal greco μάθημα (máthema) = scienza, conoscenza, apprendimento che, a sua volta, deriva dal verbo μανθάνω (manthano) = imparare. La matematica, quindi, lungi dall'essere considerata un noioso artificio, è stata elevata fin dalle sue origini al rango di scienza per eccellenza, "scienza delle scienze".
Ma quali altri termini derivano dal greco?
Ecco di seguito alcuni esempi.

Aritmetica: dal greco ἀριϑμητική (τέχνη), è la parte della matematica concernente lo studio dei numeri, soprattutto dei numeri interi; il termine, per la prima volta usato dai pitagorici per indicare la scienza astratta dei numeri, in contrapposizione a logistica (λογιστική -sottint. τέχνη «arte del computare», la parte pratica del calcolo numerico), designa nell’uso moderno sia la scienza astratta dei numeri sia le regole pratiche di calcolo su essi
Geometria: γεωμετρία, composto di γῆ «terra» e -μετρία «misurazione», in senso ampio e generico, lo studio dello spazio e delle figure spaziali, originariamente sviluppatosi in forma empirica come insieme di regole pratiche per la misurazione di superfici e la costruzione di figure semplici in rapporto a problemi di agrimensura (probabilmente nella zona del delta del Nilo), e successivamente trasformatosi in scienza razionale come ramo della matematica ad opera degli antichi Greci, e in partic. di Euclide, in forma di sistema deduttivo basato su un insieme di assiomi.
Trigonometria: dal gr. τρίγωνον «triangolo» e -μετρία «-metria», è quella parte della matematica che si propone di calcolare i valori di tutti gli elementi (lunghezze dei lati e ampiezze degli angoli) di un triangolo, quando siano noti tre di essi (tra cui almeno un lato).
Prostaferesi: parola che deriva dalla giustapposizione di due parole greche, prosthesis (πρόσθεσις) e aphairesis (ἀφαίρεσις), che significano rispettivamente "somma" e "sottrazione", si tratta di formule trigonometriche per mezzo delle quali addizioni e sottrazioni di funzioni trigonometriche vengono trasformate in moltiplicazioni e divisioni delle stesse funzioni.
Assioma: ἀξίωμα -ατος der. di ἄξιος «degno»] (pl. -i). – Nel linguaggio com., verità o principio che si ammette senza discussione, evidente di per sé.
Tesi: da ϑέσις (propr. «posizione, cosa che viene posta»), der. del tema di τίϑημι «porre, collocare», è un enunciato (o proposizione), di cui si vuole accertare la validità tramite una dimostrazione, a partire da un'ipotesi e da assiomi.
Ipotesi: dal greco antico ὑπόθεσις hypothesis, composto da hypo, "sotto" e thesis, "posizione", ovvero supposizione, è la premessa sottesa ad un ragionamento o a una dimostrazione.
Teorema: ϑεώρημα (propr. «ricerca, meditazione», der. di ϑεω-ρέω «esaminare, osservare»), in matematica e nelle scienze deduttive, ogni enunciato (o formula o proprietà) che può essere dimostrato, cioè che può essere dedotto logicamente dagli enunciati primitivi, detti assiomi o postulati (scoprire e dimostrare teoremi rappresenta lo scopo fondamentale dell’attività matematica in quanto costituiscono la parte più significativa di una teoria).
Iperbole: ὑπερβολή, da ὑπερβάλλω «gettare oltre» in geometria è una curva piana appartenente alla famiglia delle coniche (v. conica), che si ottiene cioè come sezione di un cono circolare con un piano.
Parabola: curva geometrica, dal gr. παραβολή, tratto da παραβάλλω, propr. «gettare accanto», nel senso di «mettere un piano in parallelo con una generatrice». fuoco e la direttrice (o ... Leggi Tutto
Ellisse: ἔλλειψις «mancanza», in geometria, curva piana chiusa appartenente alla famiglia delle coniche, che può cioè ottenersi come sezione di un cono circolare con un piano
Prisma: πρῖσμα -ατος, der. di πρίζω o πρίω «segare»] (pl. -i). – 1. Poliedro avente per facce due poligoni uguali (basi) posti su piani paralleli, e un numero di parallelogrammi (facce laterali) uguale al numero dei lati delle basi
Piramide: dal gr. πυραμίς -ίδος, nome d’origine incerta, connesso in età ellenistica col greco πῦρ «fuoco», e considerato come allusivo alla forma delle piramidi, assomigliata a quella della fiamma, larga alla base e terminante a punta, figura geometrica solida costituita da una base poligonale e tante facce piane di forma triangolare, terminante a punta
Sfera: dal termine greco σϕαῖρα “palla da gioco, sfera”, figura geometrica solida racchiusa da una superficie curva ( superficie sferica ), luogo dei punti equidistanti da un punto interno detto centro ; anche, la superficie che racchiude la sfera.
Logaritmo: dal lat. scient. logarithmus (comp. del gr. λόγος «proporzione» e ἀριϑμός «numero»), termine coniato nel 1614 dal matematico scozz. J. Napier (in ital. Nepero), è l'esponente della potenza al quale bisogna elevare un numero costante (o base ) per ottenere un determinato numero.
Apotema: derivato dal gr. ἀποτίϑημι «mettere giù», che nel medioevo significò, nel linguaggio dei matematici, «collocare un segmento di grandezza determinata in una posizione determinata», in un poligono regolare, il segmento di perpendicolare condotto a un lato dal centro del cerchio inscritto nel poligono stesso (quindi anche il raggio del cerchio inscritto).
Diagonale: dal lat. diagonalis, rifacimento del greco διαγώνιος, comp. di διά «attraverso» e γωνία «angolo», in geometria, ogni segmento che congiunge due vertici non consecutivi.
Angolo: la parte di piano compresa tra due semirette (lati) uscenti da uno stesso punto (vertice), è termine che deriva dal latino angŭlum, connesso col greco ankýlos ‘curvo’.
Esaedro, figura geometrica con sei lati, dal greco ἑξάεδρον, formato da ἑξα- cioè "sei" e ἕδρα ossia "base"
Tetraedro: τετράεδρον, comp. di τετρα- «tetra-» e -εδρος «-edro»]. – 1. a. s. m. Il più semplice dei poliedri, che ha 4 vertici, 6 spigoli, 4 facce triangolari, e può essere pensato come una piramide a base triangolare.
Icosaedro: gr. εἰκοσάεδρον, comp. di εἴκοσι «vénti» e ἕδρα (v. -edro)]. – In geometria, nome generico di poliedro con 20 facce
Grafico:dal lat. graphĭcus agg. «che riguarda la scrittura o il disegno», in greco γραϕικός, der. di γράϕω «scrivere, disegnare», rappresentazione grafica, schema grafico dell’andamento di un fenomeno o di un’attività (sinon. di diagramma).
Monomio: è un'espressione algebrica costituita da un coefficiente e una parte letterale nella quale figurano solo operazioni di moltiplicazione e divisione, il termine deriva da μόνος, solo, e όνομα, nome, termine.
Polinomio, espressione che deriva dal greco e più precisamente da due parole: πολύς , che significa “molti” e όνομα, nome, termine, e quindi “polinomio” significa molti termini. Infatti il polinomio non è altro che un insieme di termini, ognuno dei quali prende il nome di monomio.
Parallela: deriva dal greco παράλληλος fromtato da παρά cioè "presso, lungo" e da ἄλληλος ossia "l’un l’altro", in geometria, detto di rette complanari, o di piani, non aventi alcun punto comune, o di due curve, superfici, ecc., che conservano distanza costante in ogni loro punto In geometria, detto di rette complanari, o di piani, non aventi alcun punto comune, o di due curve, superfici, ecc., che conservano distanza costante in ogni loro punto
Ortogonale: dal greco ὀρϑογώνιος «ad angolo retto», comp. di ὀρϑός «retto» e γωνία «angolo», in geometria elementare, detto di ciascuno dei due enti che formano tra loro un angolo retto (sinon. di normale e, talvolta, di perpendicolare): rette, piani, proiezioni.
Asintoto: ἀσύμπτωτος «che non s’incontra», comp. di ἀ- priv. e συμπίπτω «incontrarsi», in geometria, retta alla quale una curva che si estende all'infinito si avvicina indefinitamente senza mai raggiungerla. retta alla quale una curva che si estende all'infinito si avvicina indefinitamente senza mai raggiungerla.
Ipotenusa in greco ὑποτείνουσα (γραμμή) «(linea) sottesa», in geometria, il lato maggiore di un triangolo rettangolo, e cioè il lato opposto all’angolo retto.
Cateto gr. κάϑετος (γραμμή) «linea perpendicolare», der. di καϑίημι «calar giù, abbassare», ciascuno dei due lati di un triangolo rettangolo che formano l’angolo retto.
Isometria: in matematica, una isometria (dal greco ισομετρία da ἴσος, isos, che significa uguale) è una nozione che generalizza quella di movimento rigido di un oggetto o di una figura geometrica. E’ una trasformazione geometrica che conserva le lunghezze. Questa trasformazione può operare nel piano come nello spazio è una trasformazione geometrica che conserva le lunghezze. Questa trasformazione può operare nel piano come nello spazio.
Omotetia: ὁμός, «uguale, simile» e ϑετός, «collocato», chiarisce il senso del concetto matematico: due figure sono omotetiche se le loro parti sono «collocate in modo simile» le une rispetto alle altre, ovvero se sono rispettate le proporzioni fra le parti corrispondenti delle due figure. ὁμός
Diedro δίεδρος: in geometria, ciascuna delle due parti in cui lo spazio è diviso da due semipiani uscenti da una stessa retta.
Trapezio: gr. τραπέζιον (propr. dim. di τράπεζα «tavolo»), quadrilatero con due lati paralleli (basi) e gli altri due non paralleli (lati obliqui), che possono essere uguali tra loro (t. isoscele), o disuguali (t. scaleno), oppure uno perpendicolare alle basi e quindi uguale all’altezza (t. rettangolo).
Trapezio: gr. τραπέζιον (propr. dim. di τράπεζα «tavolo»), quadrilatero con due lati paralleli (basi) e gli altri due non paralleli (lati obliqui), che possono essere uguali tra loro (t. isoscele), o disuguali (t. scaleno), oppure uno perpendicolare alle basi e quindi uguale all’altezza (t. rettangolo).
Baricentro: punto di intersezione delle mediane di un triangolo, dal greco βάρος cioè "peso, massa") e da centro (dal latino centrum che deriva dal greco κέντρον ossia "aculeo, punta di compasso"); significa quindi "centro di massa" .
Problema dal greco πρόβλημα (próblēma) "sporgenza, promontorio, impedimento, ostacolo", dal verbo προβάλλω (probállō) "mettere davanti", dal prefisso προ- (pro-) "innanzi" + βάλλω (bállo) "mettere, gettare", in matematica e in altre scienze, domanda con cui si chiede di trovare, sulla base di dati noti ed enunciati, dati non noti, logicamente deducibili dai primi; estens. questione su cui si ragiona, di cui si cerca la soluzione.

I termini dell'Arte
Adito: dall’agg. άδυτος ͗ , ον; significa impenetrabile. l termine passò al latino dando vita al sostantivo neutro adyton (Lucrezio, Nat., 1.737: ex adyto) il cui significato è: parte più riposta del tempio, inaccessibile ai profani. Il sostantivo italiano àdito deriva invece dal verbo latino ad-ire (avvicinarsi, entrare): etimologicamente ha quindi il significato di ingresso, possibilità di entrare.
Acroterio La parola greca ἀχρωτήριον ha un significato generale ed indica ogni parte prominente (letteralmente: che sta in alto o all’estremità), come la cima di una montagna o le stesse estremità del corpo umano (piedi, mani). Tra questi significati c’è anche quello di piedistallo collocato agli angoli e al vertice del frontone di un tempio.
Acefalo/a: dall’agg. ακέφαλος ͗ , ον: significa senza testa Si usa oggi per indicare una statua priva di testa, ma anche una discussione o un trattato senza la parte iniziale o mancante di un segmento importante.
Epistilio: dal sostantivo composto επί ͗ -στύλος = sopra la colonna Si tratta dell’architrave costituito da blocchi di marmo posti orizzontalmente sulle colonne.
Ipostilo: dal sostantivo composto υ͑πό-στύλος = sotto la colonna Si tratta di uno spazio quasi sempre chiuso (una sala) che si trova sotto un tetto sostenuto da colonne .
TELAMONI e CARIATIDI La parola telamone contiene la radice del verbo τελέω che, tra i tanti significati, ha anche quello di mantenere, sostenere. Τελαμών è comunque una figura della mitologia greca; fu uno degli Argonauti (così come il fratello Peleo, che sposerà Teti concependo poi Achille). Fu egli stesso padre di Aiace Telamonio, il quale prenderà parte alla guerra di Troia.
Il termine cariatidi, dal nome proprio plurale Καρυατίδες , ha origine dalle vergini laconie della città di Karyai che erano state rese schiave dagli Ateniesi; successivamente divenne il nome comune per indicare figure femminili scolpite, usate in luogo di colonne o pilastri a sostegno di sovrastanti membrature architettoniche.
Una curiosità: il termine telamone è ancora oggi associato al machismo mentre sentirsi dare della cariatide, invece, non è certo un complimento, dal momento che questo termine indica nella nostra lingua una persona vecchia e anziana.
Acropoli: il sost. ακρόπολις ͗ significa città alta. Dal termine deriva anche il nome della città di Agropoli (SA). Originariamente la città si chiamava proprio Acropoli; con il tempo divenne Agropoli, forse perché il nome fu contaminato dal latino ager (campo).
Anfiteatro: dall’agg. αμφιθέατρον ͗ significa teatro tutto intorno, da una parte e dall’altra.
Anfora: dal sost. Άμφορα, da αμφιφορεύς ͗ = che si porta da due parti, il termine è inteso come vaso a doppio manico.
Androne: dal sost. α͗νδρῶν, ῶνος nella casa greca indicava la sala o il pianoterra, quello destinato agli uomini.
Esedra (dal greco antico ἐξέδρα, "sedile esterno"o portico a semicerchio dotato di sedili) è un incavo semicircolare, sovrastato da una semi-cupola, posto spesso sulla facciata di un palazzo (ma usato come apertura in una parete interna).
Architetto dal greco ἀρχι-τέκτων, comp. di ἀρχι- (v. archi-) e τέκτων «costruttore», è chi predispone i progetti per la costruzione di edifici e di opere d’architettura in genere.
Abside: dal sost. αψίς, ͑ -ĩδος che indicava il segmento di ruota, la curva, l’arcata; passato alla lingua latinae all'italiano per indicare la curvatura che congiunge le due pareti parallele per lo più di un tempio, ma anche di un portico.
Presbiterio dal termine πρεσβύτερος (= più anziano), passato poi al latino presbyter (da cui deriva il termine italiano prete) Indica la parte terminale della chiesa, spesso sopraelevata rispetto alla navata centrale, riservata al clero per le funzioni religiose.
Basilica: dall’agg. Βασιλική (sottinteso στοά) che indicava il portico di Atene dove l’arconte teneva i giudizi.
Chiesa: dal sost. Εκκλησία ͗ = assemblea, riunione; col tempo ha definito l’insieme dei cristiani e l’edificio sacro. Anche a Roma le basiliche erano sontuosi edifici utilizzati come tribunali; a volte erano anche borse di commercio e perfino mercati. Da Costantino il termine cominciò a definire la chiesa, soprattutto quella costruita dai sovrani o quella che conservava i resti dei martiri cristiani.
Catacomba: dal sost. κατακύμβη, significa lungo le cavità. Il termine è stato ripreso dal latino cristiano (catacumba,ae) per indicare il luogo dove i primi cristiani si riunivano di nascosto.
Cripta: dal sost. κρυπτή, luogo nascosto, nascondiglio, cappella sotterranea per culto religioso; in seguito anche grotta.
Battistero dal greco βαπτίζω che significa bagnare, è l'edificio separato da una chiesa (in genere italiana), qui si svolge il rito del battesimo.
Ceràmica sostantivo che deriva dal gr. κεραμική (τέχνη) e indica l'arte e la tecnica, ormai largamente automatizzata, di fabbricare, partendo da minerali di tipo argilloso, oggetti plasmati (a mano o a macchina) che, previo essiccamento, vengono resi resistenti mediante cottura in appositi forni.
Gesso sostantivo derivante dal greco γύψος è il minerale con il quale si scrive sulla lavagna ma anche il materiale con cui si fanno forme per riproduzioni, calchi di sculture, stucchi, modelli e simili.
Mosaico, il termine sembrerebbe derivare dal greco musaikòn, letteralmente opera delle Muse, con riferimento all’abitudine di decorare le grotte e le fontane dedicate alle muse protettrici delle arti, che adornavano i giardini romani. Il mosaico è un’affascinante tecnica di decorazione con la quale vengono riprodotti motivi geometrici o figurazioni su superfici architettoniche per mezzo di frammenti di forma perlopiù squadrata, comunemente detti tessere.
I termini della Religione
I primi gruppi cristiani in Occidente parlavano greco e usavano il greco come lingua liturgica e gli stessi Vangeli sono stati scritti in greco. Ciò spiega perché gran parte della terminologia usata nella liturgia, nella preghiera e nella cultura del cristianesimo sia di derivazione greca.
Si pensi ad esempio a termini quali:
Dio: nella lingua greca, antica e moderna, il termine è theós (θεός).
Cristo o Χριστός, da χριστός «unto», a sua volta traduzione dell’ebraico māshīah cioè «unto (del Signore)». È termine che designa, nell’Antico Testamento, re o sovrani eletti da Dio, e quindi, nei testi profetici, appellativo del Messia, quale re consacrato dall’unzione sacra, divenuto, nel Nuovo Testamento, il secondo nome di Gesù. Ricordiamo che Ichthỳs era l’antico simbolo cristiano di Cristo; le lettere greche (ΙΧΘΥΣ) che compongono la parola, formano l’acrostico ᾿Ιησοὸς Χριστὸς Θεοῦ υἱὸς Σωτήρ «Gesù Cristo, figlio di Dio, Salvatore».
Gesù: la parola “Iesus” è la forma latina del greco “Ἰησοῦς” [Iesoys], che a sua volta è la traslitterazione dell’ebraico “יְהשֻׁוֹעַ” [Jeshua o Joshua, o ancora Jehoshua], che significa: «Il Signore è la salvezza».
La sigla JHS o TRIGRAMMA (in alfabeto greco JЙΣ) compare per la prima volta nel III secolo fra le abbreviazioni utilizzate nei manoscritti greci del Nuovo Testamento, abbreviazioni chiamate oggi Nomina sacra. Essa indica l'abbreviazione del nome ΙΗΣΟΥΣ ( cioè "Iesous", Gesù, in lingua greca antica e caratteri maiuscoli). La sigma (la esse), che nell'originale greco era scritta nella forma di sigma lunata, molto simile a una "C", da cui le varianti tardo-antiche: IHC oppure JHC, nell'alfabeto latino divenne una S a tutti gli effetti e la H che in greco è una eta (cioè una E) fu scambiata per acca per cui nel Medio Evo il simbolo fu riportato con un significato differente: JESUS HOMINUM SALVATOR (Gesù Salvatore degli uomini).
Etimasia: Il termine greco ἑτοιμασία “preparazione” è un tema iconografico che si riferisce al trono elegante e prezioso che accoglierà Cristo Giudice di tutte le genti. Il colore è porpora (che è colore divino) sul quale è posto un manto azzurro (cioè quella stessa umanità che il Cristo rivestirà per giudicare gli uomini), dietro il trono svetta la croce con la corona di spine, mentre la lancia di Longino, la canna con la spugna dell’aceto mostrano che colui che verrà a giudicare il mondo, ne ha conquistato il diritto attraverso la sofferenza della croce.
Bibbia: dal greco τὰ βιβλία «i libri» è il complesso delle Scritture sacre dell’ebraismo e del cristianesimo comprendente cioè i libri dell’Antico e del Nuovo Testamento.
Vangelo, nome comune dato ai quattro primi libri del Nuovo Testamento, viene dal greco εὐαγγέλιον, che è formato dalle due parti εὖ, "bene", e ἀγγέλλω "annunzio", e ha quindi il senso etimologico di "buon annunzio", "buona novella".
Mònaco, dal latino tardo monăchus, gr. μοναχός, der. di μόνος «solo, solitario» , in origine era colui che, vivendo in solitudine, si dedica alla preghiera e al servizio di Dio, quindi sinonimo di anacoreta; in seguito, colui che, isolato dal mondo, vive in comunità sotto un abate obbedendo alle prescrizioni della regola che ha accettato al momento della monacazione.
Battesimo, battezzare, battesimale, sono tutti termini che derivano dal termine greco βαπτισμός “immersione”e dal verbo βαπτίζω “immergere”. Quando nasce il nuovo rito di iniziazione cristiana, che avveniva originariamente per immersione nell’acqua, gli Evangelisti e poi gli scrittori cristiani di lingua greca usano appunto il verbo baptízein per indicare l’azione del battezzare e si servono dei sostantivi báptisma e baptismós ‘immersione’ per indicare il sacramento istituito da Gesù con cui si entra a far parte della Chiesa.
Cresima, che indica il sacramento con cui si suggella la definitiva appartenenza del battezzato alla Chiesa, è sostantivo che deriva dal latino chrīsma, trascrizione del greco χρῖσμα, ‘unzione’ e ‘unguento’, dal verbo χρίω, ‘ungere’ (che è alla base anche di Cristo).
Eucarestia: il sacramento centrale del cristianesimo, definito come prolungamento dell’incarnazione del Verbo, in quanto da un lato commemora e rinnova il sacrificio di Gesù Cristo, e, dall’altro, attua la comunione dei fedeli con il Redentore (per cui è chiamato anche comunione). Questo sostantivo deriva dal greco εὐχαριστία, propriamente «riconoscenza, rendimento di grazie», der. di χάρις «grazia».
Ecclesia per Chiesa, comunità dei fedeli, nella maggior parte delle lingue latine, si può ancora rinvenire il termine originale greco “ἐκκλησία” (che significa “riunione” e nelle libere città dell’antica Grecia, indicava l’assemblea popolare in cui si discuteva e si deliberava sulle questioni di interesse generale e alla quale partecipavano con diritto di parola e di voto tutti i cittadini nel pieno possesso dei loro diritti).
Agape: in greco ci sono più di quattro termini diversi per indicare tipi differenti di amore. Questo tipo di amore, ἀγάπη, è molto specifico, e la Chiesa lo identifica con l’amore di Dio per l’uomo e dell’uomo per Dio Il termine indica anche il convito fraterno presso gli antichi cristiani.
Papa: dal gr. πάπας (o πάππας) «padre», è il titolo (più comune e meno solenne di pontefice) con cui si designa il vescovo di Roma, capo della Chiesa cattolica.
Apòstolo,dal lat. tardo apostŏlus, greco ἀπόστολος, der. di ἀποστέλλω «inviare» è ciascuno dei dodici discepoli di Gesù Cristo , da lui scelti come continuatori dell’opera sua.
Presbìtero dal greco πρεσβύτερος, che è propriamente il comparativo di πρέσβυς «anziano»: oggi è ancora così chiamato, talora, il sacerdote.
Geènna, dal greco γέεννα, nel nuovo testamento, il luogo d’eterna dannazione, l’inferno.
Mammóna, voce biblica, di origine siriaca, in greco μαμμωνάς, la ricchezza terrena esaltata e quasi divinizzata, il demone tentatore della ricchezza, e quindi il diavolo stesso.
Angelo: dal gr. ἄγγελος «messaggero, angelo», usato dai traduttori greci dell’Antico Testamento per rendere l’ebraico mal’āk «messaggero, ministro», nome degli esseri sovrumani formanti la corte di Dio e ministri di Dio presso gli uomini.
Parabola: in greco. παραβολή, der. del tema di παραβάλλω «confrontare», presso i Greci e i Latini, termine che significò comparazione, similitudine, per mezzo della quale si chiarisce un argomento difficile avvicinandolo a uno più chiaro e più noto, e passò poi a indicare presso gli scrittori cristiani le narrazioni evangeliche con le quali si vuole illustrare un insegnamento morale o religioso.
Clero: in greco κλῆρος «porzione di terra (assegnata nell’antica Grecia a ciascun libero membro della comunità nel territorio conquistato o colonizzato)», quindi anche «sorte, parte ottenuta in sorte», «porzione di eredità», significati con cui il termine venne riferito dapprima all’intero popolo cristiano, considerato come il vero popolo di Dio, e più tardi specificatamente agli addetti al culto.
Pentecòste, gr. πεντηκοστή (sottint. ἡμέρα) «cinquantesimo (giorno)», indica la solennità religiosa che la liturgia cattolica celebra di domenica, 49 giorni dopo la Pasqua, per ricordare la discesa dello Spirito Santo nel Cenacolo, sugli Apostoli e la Vergine.
Profèta in greco προϕήτης, der. di πρόϕημι «preannunciare, predire», comp. di προ- «avanti» e ϕημί «dire», persona che parla per ispirazione di una divinità, manifestandone il volere e, spesso, preannunciando in suo nome il futuro.
Messìa, μεσσίας, adattamento dell’ebraico mashīaḥ «unto», nome con cui è indicato nell’Antico Testamento il personaggio (re o sommo sacerdote) oggetto dell’unzione divina; nella tarda letteratura giudaica il nome si specializza a indicare l’«unto» per eccellenza, colui che è inviato dal Signore come re e salvatore del popolo eletto.
Catacómba dal gr. κατά κύμβας «presso le grotte», complesso di gallerie sotterranee, spesso a piani sovrapposti, con pareti scavate da ambo i lati da nicchie e loculi, usate dagli antichi cristiani in un primo tempo solo come cimiteri, in seguito anche come luogo di culto e convegno, e probabilmente solo a partire dalla persecuzione di Valeriano (257) come rifugio.



I TERMINI DELLA MEDICINA
IPPOCRETE è nome che deriva dal greco ‘Ιπποκρατης (Hippokrates), composto da ‘ιππος (hippos, "cavallo") e κρατος (kratos, "potere", "forza"), e può essere interpretato in vari modi, ad esempio "forte come un cavallo", "cavallo forte", "cavaliere forte". Ippocrate è considerato il padre della medicina scientifica. Egli rivoluzionò il concetto di medicina tradizionale, stabilendo la medicina come professione e al suo nome è legata la città di Salerno, sede della Scuola Medica Salernitana la prima illustre Accademia medica a sorgere nell'Occidente e da cui Salerno meritò il titolo di Hippocratica Civitas .
EPIDEMIA in gr. ἐπιδημία, dall’agg. ἐπιδήμιος, «che è nel popolo», comp. di ἐπί «sopra» e δῆμος «popolo» è la manifestazione collettiva di una malattia (colera, tifo, vaiolo, influenza, ecc.) che rapidamente si diffonde, per contagio diretto o indiretto, fino a colpire un gran numero di persone in un territorio più o meno vasto.
PANDEMIA è una epidemia con tendenza a diffondersi ovunque, cioè a invadere rapidamente vastissimi territorî e continenti, dal greco antico πανδήμιος ossia "di tutto il popolo"; dal greco παν, ossia "tutto" e dal suffisso -demia (dal greco δῆμος ovvero "popolo")
ANALGESICO deriva da αν "non" e άλγος "dolore" farmaci usati per ridurre il dolore
FARMACO La parola farmaco deriva dal greco φαρμακον, pharmakon, che vuol dire “rimedio, medicina”, ma anche “veleno”. Presso gli antichi greci, il pharmacos era la vittima sacrificale, il capro espiatorio: la sua uccisione consentiva di allontanare la punizione divina dalla popolazione. La sostanza pharmacon, doveva allontanare dal corpo malato lo spirito maligno che lo affliggeva e la vittima, in questo caso, poteva essere anche lo steso paziente.
ADENOMA (da ἀδήν -adḗn- ghiandola + -oma nella terminologia medica indica affezioni infiammatorie, tumefazioni o tumori) è un tumore benigno di origine ghiandolare.
ANTIPIRETICO termine composto da anti- e πυρετός «febbre» indica il medicamento rivolto a combattere la febbre .
ANALGESICO dal greco: anàlgos, composto di "an" non e "àlgos"dolore, è il un medicamento che si utilizza per lenire il dolore riducendolo.
ANTIDOTO da ἀντίδοτον (sottint. ϕάρμακον), propr. «dato contro» è il medicamento che neutralizza l’azione di un veleno nell’organismo.
ANESTESIA o ἀναισϑησία «insensibilità», comp. di ἀν- priv. e αἴσϑησις «sensazione» in medicina, assenza della sensibilità per cause organiche e abolizione della sensibilità, indotta dall’interruzione operatoria delle vie sensitive (a. chirurgica), o mediante l’uso di particolari farmaci (anestetici) .
ANATOMIA derivato dal greco ανατομή, ossia "dissezione", ulteriormente derivato da ἀνατέμνω ovvero "tagliare, sezionare".
BATTERIO dal gr. βακτήριον «bastoncino» organismo unicellulare microscopico privo di nucleo ben definito ( procariote )
CEFALEA sensazione molesta o dolorosa, circoscritta o diffusa, continua, intermittente o sporadica che interessa il capo dal greco κεϕαλαία, derivazione di κεϕαλή cioè "testa".
CARDIOLOGIA formato da cardio- (dal greco καρδία cioè "cuore") e da -logia ( dal greco -λογία ossia "discorso") è il ramo della medicina che studia il cuore e le sue patologie.
EMATOLOGIA il termine deriva dal greco: "emato–", che deriva da αἶμα, αἴματος (àima, àimatos) e che significa "sangue", e –"logia", che deriva da λόγος (lògos) e che significa "discorso" o "studio". E' la branca della medicina interna che si occupa del sangue.
PATOLOGIA,dalle antiche radici greche del pathos (πάθος), che significa "malattia" o "sofferenza" e -logia (-λογία), "studio di"), è lo studio della causa delle malattie ma può indicare anche lo studio della malattia in generale.
EPIDERMIDE in greco ἐπιδερμίς -ίδος, comp. di ἐπί «sopra» e δέρμα «pelle»]in anatomia indica la parte epiteliale e superficiale della pelle.
EMATOMA dal greco αἶμα "sangue", in medicina, raccolta di sangue stravasato nello spessore di un tessuto, evidenziata da tumefazione e dovuta per lo più a forti contusioni.
DIAGNOSI dal greco διάγνωσις, derivazione di διαγιγνώσκω ossia "riconoscere attraverso" indica il riconoscimento di una malattia.
ANEURISMA in greco ἀνεύρυσμα «dilatazione», der. di ἀνευρύνω «dilatare», è la dilatazione, più o meno circoscritta, del calibro di un’arteria.
FLEBITE del gr. ϕλέψ ϕλεβός «vena» (v. flebo-), col suff. -ite «-ite», infiammazione a carico di una vena, spesso seguita dalla formazione di un trombo.
EMOFILIA formato da emo- (dal greco αἷμα cioè "sangue") e da -filia (dal greco ϕιλία ossia "amore, amicizia")
è una malattia ereditaria che consiste nella minor coagulazione del sangue.
NEVRALGIA (dal greco "νεύρον" (neyron), nervo, e "άλγος" (algos), dolore), in campo medico, si intende un dolore determinato da una patologia del nervo.
LEUCEMIA deriva da due parole in lingua greca: λευκός, leukos, "bianco", e αίμα, aima, "sangue" e quindi letteralmente "sangue bianco" è un tumore delle cellule del sangue.
MICROBO microrganismo per lo più patogeno deriva il suo nome da μικρός «piccolo» e βίος «vita».
OFTALMOLOGIA è l'unione del prefisso oftalmo-, dal greco ὀϕϑαλμός, occhio – e del suffisso -logia, dal greco -λογία ossia discorso ed è la scienza, l'approfondimento dell'occhio.
GINECOLOGIA dal greco γυναικός cioè "donna", e da -logia dal greco λὸγος che significa "studio" significa quindi "studio della donna"
AUTISMO deriva da αὐτός («sé stesso ») e indica l'autoreferenzialità, la negazione dell'altro e di ciò che è differente da sé, e quindi la mancanza del senso della realtà. CHIRURGIA χειρουργία, comp. di χείρ χειρός «mano» e ἔργον «opera»] è il ramo della medicina che comporta l’intervento sul paziente.
ANTIBIOTICO dal greco antico antì e biòs, letteralmente "contro la vita"
medicinale ottenuto da un microrganismo e capace di ucciderne un altro.
COMA (dal greco κῶμα, "sonno") è uno stato di assenza di coscienza conosciuto fin dai tempi più antichi. Con questo termine, Ippocrate indicava "Il cadavere in sonno letargico", riferendosi a quei soggetti in coma, che apparivano in uno stato di sonno profondo dal quale non si poteva risvegliarli.
LE PAROLE COMUNI
DIALOGO
Il termine dialogo, in greco antico διάλογος, derivato di διαλέγομαι «conversare, discorrere» composto da dià, "attraverso" e logos, "discorso", indica il confronto verbale tra due o più persone.
MONOLOGO
Termine che deriva dal greco tardo μονόλογος ossia "che parla solo" formato da μόνος, mónos, "solo", "unico", e λόγος, lógos, "discorso"), è un discorso di una singola persona.
BARBARO
BARBARO
Questo termine, usato per indicare una persona primitiva e rozza, nell’antica Grecia si riferiva a tutti coloro che non parlavano il greco o lo parlavano male. Il βάρβαρος (bárbaros) è colui che “dice bar-bar” o “che balbetta”.
TELEFONO
Il termine Telefono deriva dal greco antico τῆλε (tēle), ossia “lontano”, e φωνή (phōnē), che significa “suono, tono, voce, parola”.
FOTOGRAFIA
Anche l'arte e tecnica di riprendere un'immagine reale e di fissarla su supporto di vario tipo, è termine che deriva dal greco, composto da φῶς, phôs ossia "luce", e -γραφή, graphè cioè "disegno, scrittura"; significa quindi: "scritto con la luce"
ALFABETO da ἀλϕάβητος" parola composta con le prime due lettere dell’alfabeto
AMORFO da α- privativa e μορφή, forma significa appunto senza forma.
ANGELO da ἄγγελος «messaggero», nome degli esseri sovrumani formanti la corte di Dio e ministri di Dio.
BAGNO da βαλανεῖον immersione in un liquido
CANAPA da κάνναβις «canapa, veste di tela» – Genere delle cannabacee.
CIMITERO da κοιμητήριον "luogo di riposo" è il luogo consacrato alla sepoltura dei cadaveri.
CINEMA da κίνημα cioè "movimento" da intendersi come la tecnica di raffigurare le immagini in movimento.
SCUOLA dal greco σχολή, che significa, prima di tutto, tempo libero, riposo, ozio, quiete.
IPOTESI dal greco ὑπόθεσις (hypòthesis)', composto di ὑπό (hypò)' cioè "sotto" e θέσις (thèsis) ossia "posizione" ha il significato di "supposizione" ed è la premessa che si pone alla base di un ragionamento.
FENOMENO è un evento, accadimento, prodigio, ciò che è conoscibile tramite i sensi e anche questa parola deriva dal greco ϕαινόμενον, part. sostantivato di ϕαίνομαι cioè mostrarsi, apparire.
Luogo consacrato alla sepoltura dei cadaveri
COMETA dal κομήτης «chiomato» è un corpo celeste composto prevalentemente di ghiaccio che, quando passa vicino al sole, mostra una chioma e una coda.
GINNASTICA deriva da gymnós che significa “nudo”, perché in Grecia i giovani, sia maschi sia femmine, facevano i loro esercizi ginnici assolutamente nudi e unti di olio. Il luogo in cui si esercitavano, per raggiungere la bellezza del corpo, intesa come proporzione, armonia, equilibrio tra le parti, era il gymnásion. Ma il gymnásion, da struttura sportiva, divenne ben presto anche centro del sapere e della ricerca, trasformandosi in centro di cultura, dove sapere scientifico, letterario, filosofico e musica si incontravano in una perfetta sintesi. Ecco perché fino a poco tempo fa si indicava con il termine ginnasio i due anni iniziali degli studi classici.
Le parole dell'Informatica
Nel linguaggio informatico quasi tutte le espressioni sono di origine straniera, ma andando a vedere bene, la loro etimologia è spesso greca o latina, anche perché fanno riferimento a concetti razionali, scientifici e tecnologici, sostanzialmente figli del pensiero greco e del pensiero latino. Qualche esempio?
Antivirus: ἀντί (gr.) “contro” e virus (lat.) “veleno”, il programma che cerca di neutralizzare gli attacchi dei virus
Gigabyte: γίγας (gr.) “gigante”
Megabyte: μέγας (gr.) “grande”
Bios: acronimo di Basic Input-Output System che ha però anche un richiamo a βίος (gr.) “vita”, l'elemento che fa partire il ragionamento del computer e l'installazione del sistema operativo
Ipertesto: ὑπέρ (gr.) “sopra” e textum (lat.) “tessuto”, documento composto da blocchi di testo tra loro collegati in modo interattivo
Log In: λόγος (gr.) “parola” e in (lat.) “dentro”, parola che permette di accedere ad un sistema
Mouse: μῦς (gr.) “topo” dispositivo che invia un comando al computer.
Da quello che abbiamo visto molte parole della nostra lingua hanno " radici" greche.
Le radici greche si suddividono in prefissi, radici tematiche e suffissi.
Dalla loro combinazione derivano molti dei termini oggi in uso nella nostra lingua.
Ecco di seguito alcuni esempi per ricapitolare.



Ancora, derivano da:
φιλεῖν “amare”: filantropo, filosofo, filatelia, esterofilia, filodendro, bibliofilo, idrofilo
φωνή “voce, suono”: telefono, microfono, cacofonia, sinfonia,
τηλος “lontano”: televisione, telecomando, telespettatore, telegramma, teleriscaldamento, telescopio
κύκλος “cerchio”: bicicletta, ciclone, ciclico, enciclopedia, ciclamino, enciclica
φόβος “paura”: claustrofobia, agorafobia, fotofobia, xenofobia,
πολύς “molto”: politeismo, poliglotta, poligamia, polifonia, policromo, poligono.
Attraverso questo lavoro abbiamo cercato di mettere a disposizione di studenti, che come noi oggi studiano o sono in procinto di studiare la lingua greca e sono forse spaventati dalla differenza enorme di alfabeto, pronuncia, semantica, un materiale presentato in modo interessante e diverso per avere così qualche indicazione su tante parole che si pronunciano e si ascoltano anche quotidianamente, e capire quanto il greco sia non così lontano e incomprensibile come potrebbe sembrare ma come è, invece parte viva e vitale della nostra lingua.
Speriamo di essere riusciti nell'intento!
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Ho amato quella lingua per la sua flessibilità di corpo allenato, la ricchezza del vocabolario nel quale a ogni parola si afferma il contatto diretto e vario delle realtà, l'ho amata perché quasi tutto quel che gli uomini han detto di meglio è stato detto in greco.“
Marguerite Yourcenar, da Memorie di Adriano


“Il nostro modo di pensare si è formato nella Grecia antica […]. Se ignoriamo l’Ellade non ci capiamo più, per una ragione profonda: mentalmente siamo nati lì.”
Questo è quello che sostiene Vittorio Mathieu nel suo libro “Le radici classiche dell’Europa”.
La Grecia, infatti, è universalmente conosciuta come la “culla della civiltà occidentale” per aver influenzato enormemente tutte le civiltà che ad essa si sono succedute.
La lingua, come è noto, è parte integrante della cultura e della tradizione di un popolo. È stato quindi inevitabile che buona parte di questa influenza si sia trasmessa a noi attraverso il linguaggio.
L’italiano, la nostra lingua, è, pertanto, davvero piena sia di grecismi, ossia di parole attinte a piene mani dall’antico idioma ellenico, sia di parole composte utilizzando radici di questa lingua e ancor oggi, soprattutto in ambito tecnico-scientifico, le parole di derivazione greca sono in continuo aumento!
Diventa allora particolarmente utile ed importante andare alla ricerca dell’etimologia di una parola sia per rintracciare le origini e le vicende di un vocabolo attraverso il perché del suo significato sia per riscoprire tracce della storia del pensiero e della cultura di un popolo e dare al vocabolo stessa nuova linfa.

Le parole greche sono giunte alla nostra lingua in epoche diverse, con adattamenti di forma e di significato strettamente dipendenti da fattori extralinguistici e culturali.
I grecismi infatti sono parole, forme, costrutti di origine greca introdotti in italiano in epoche diverse.
Un nutrito gruppo di voci greche si era già fatto strada nel latino d’età classica e postclassica, per poi introdursi nella nostra lingua a partire dai testi più antichi: si pensi ai nomi di oggetti quotidiani e domestici (ampolla, borsa, canestro, ecc.), alla terminologia ittica (balena, delfino, cefalo, ecc.), ai termini di base della filosofia e delle scienze dell’antichità (filosofia, retorica, aritmetica, geometria, geografia, ecc.), alla lingua speciale dei cenacoli cristiani (apostolo, battesimo, martirio, ecc.) .
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