Ghiacciolino era tutto solo e si stava proprio annoiando in quel freddo pomeriggio d'inverno.

Nei giorni precedenti tutti i bambini del quartiere erano venuti ad ammirarlo facendogli compagnia. 
"Che bello questo pupazzo di neve! Ha un'espressione davvero simpatica, sembra quasi che possa parlare!"

dicevano i bambini.

"Certo che posso parlare" rispondeva Ghiacciolino, ma i bambini non riuscivano a  sentirlo.

Poi iniziò a fare molto freddo e i bambini non uscivano più di casa. I passanti camminavano frettolosamente e

non si accorgevano di lui.

"Se avessi un amico con cui parlare..." pensava tristemente Ghiacciolino cercando di attirare l'attenzione di

qualcuno. 
Proprio in quel momento un piccolo pettirosso si appoggiò sul suo lungo naso.

"Ciao piccolino, chissà da dove arrivi..." disse il pupazzo di neve osservando l'uccellino.

"Ciao!" disse il pettirosso "vengo da un albero del parco. Oggi fa troppo freddo per restare nel mio nido, ho le ali ghiacciate".

"Ma allora tu riesci a sentirmi?" disse Ghiacciolino sorpreso.

"Sì, io posso sentirti" rispose il passerotto "tutti gli animali ti possono sentire".