
C’era una volta un ananas vanitoso e superbo, che si credeva il più bello e affascinante della cucina e si divertiva continuamente a prendere in giro e tutti gli altri frutti.
Fiero e orgoglioso della sua chioma, della sua statura e del suo sapore esotico, prendeva di mira soprattutto la banana, seppur la conoscesse da tempo, perché erano nati nello stesso paese. Ridendo a crepapelle insieme agli altri ananas, la prendeva in giro e le diceva: “Hai un corpo davvero orribile e ogni giorno diventi sempre più gobba e incurvata”. La povera banana, umiliata e offesa, piangeva tutta sconsolata.
Un giorno, notando una pera che era appena stata acquistata, l’ananas scoppiò in una sonora risata. “Ma chi è questa?”, domandò divertito agli altri ananas. “E’ davvero enorme, quand’è che si mette a dieta?”. La pera, che era nuova e non conosceva nessuno, iniziò a singhiozzare vergognandosi del suo aspetto.
Allora arrivò in sua difesa il melone, ma ben presto anche lui fu deriso dall’ananas e dai suoi amici, che gli dissero: “Taci, Melone! Di che ti impicci? Pensa per te che e non farti più vedere qui intorno”. Sconsolato e depresso, anche il melone se ne andò, mentre l’ananas gli urlava: “Rotola via, che fai prima!”.
Qualche tempo dopo, la banda degli ananas, capeggiata dal suo leader, iniziò a prendere in giro la fragola per la sua pelle. “Sei piena di brufoli! Hai la faccia costellata da orribili puntini! Sei davvero brutta!”, le diceva. Gli ananas ridevano, mentre la povera fragola si sentiva ogni giorno più brutta.
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C’era una volta un ananas vanitoso e superbo, che si credeva il più bello e affascinante della cucina e si divertiva continuamente a prendere in giro e tutti gli altri frutti.
Fiero e orgoglioso della sua chioma, della sua statura e del suo sapore esotico, prendeva di mira soprattutto la banana, seppur la conoscesse da tempo, perché erano nati nello stesso paese. Ridendo a crepapelle insieme agli altri ananas, la prendeva in giro e le diceva: “Hai un corpo davvero orribile e ogni giorno diventi sempre più gobba e incurvata”. La povera banana, umiliata e offesa, piangeva tutta sconsolata.
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