C’ERA UNA VOLTA, IN UN BOSCO FITTO FITTO CHIAMATO CA’ MANARI, UN LUPO CATTIVO TUTTO  PELOSO CON UNA CODA LUNGA, LUNGA CHE MANGIAVA LE PERSONE,  INQUINAVA E PER COLAZIONE MANGIAVA SERPENTI AFFUMICATI.

UN GIORNO IL LUPO VIDE TANTE PERSONE E ANIMALI CHE FESTEGGIAVANO IN UNA RADURA LÌ VICINO E, VISTO CHE CERCAVA QUALCUNO CHE LO AIUTASSE NELLE SUE MALEFATTE, SI INFILÒ NELLA FESTA.

LÌ NOTÒ GLI OCCHI MALEFICI DI UN CAPRIOLO, SI AVVICINÒ E CERCÒ DI FARE AMICIZIA CON LUI.

IN QUEL PERIODO TUTTI DOVEVANO INDOSSARE LA MASCHERINA

 PER NON PRENDERE IL COVID. IL LUPO E IL CAPRIOLO ELLIOT, PER DISPETTO, DECISERO DI STRAPPARE A TUTTI LE MASCHERINE E LANCIARLE PER TERRA, ANZI FECERO DI PEGGIO: INVENTARONO GLI SPARAMASCHERINE.

VICINO A QUEL BOSCO C’ERA UNA BELLISSIMA FATTORIA CON TANTI ANIMALI, CHE OGNI TANTO POTEVANO PASCOLARE SU QUELLE MONTAGNE. 

TUTTI GLI ANIMALI ERANO TERRORIZZATI DAL LANCIAMASCHERINE.

                            UN BELLISSIMO ASINO RACCONTÒ:

                 <<IO STAVO PER MANGIARE UNA MASCHERINA, 

                            PER FORTUNA IL CAVALLO LAMPO

                             MI HA SALVATO LA VITA AVVISANDOMI

                                                             DEL RISCHIO

                                             E SIAMO DIVENTATI AMICI.

                DA ALLORA ANDIAMO IN GIRO A SALVARE GLI ANIMALI VITTIME

                                     DELLE MASCHERINE ABBANDONATE>>

TUTTI GLI ANIMALI,TERRORIZZATI  DALLO SPARAMASCHERINE, SI UNIRONO AL CAVALLO E ALL’ASINO PER SCONFIGGERE IL MALEFICO CAPRIOLO. 

INTANTO IL LUPO ERA IN CANTINA A PREPARARE ESPERIMENTI E A CUOCERE ALCUNI ANIMALI NEL FORNO.

ELLIOT, A PRIMA VISTA, SEMBRAVA UN CAPRIOLO COME GLI ALTRI, ERA MARRONCINO CON LE CORNA BIANCHE, INVECE DAVA TERRIBILI CALCI TUTTO IL GIORNO E CORREVA SEMPRE COME UN PAZZO. UN GIORNO, A CA’ MANARI, SI LANCIÒ GIÙ PER UNA RUPE A TUTTA VELOCITÀ E SFIORÒ VALENTINA CHE SI  SPAVENTÒ A MORTE!

VALENTINA STAVA PASSEGGIANDO CON I SUOI COMPAGNI DI CLASSE ED ERA INTENTA AD AMMIRARE LE BELLEZZE DI QUEL POSTO INCANTATO. QUANDO SI RIPRESE DALLO SPAVENTO PROSEGUÌ LA SUA PASSEGGIATA, MA ECCO CHE D’UN TRATTO, 

SENTÌ UNA VOCINA PROVENIRE

DALLA TASCA 

DELLA GIACCA

DI GIADA.

GIADA INFILÒ UNA MANO NELLA TASCA E VIDE CHE ERA LA SUA MASCHERINA TUTTA BELLA DECORATA CON SPLENDIDI GIRASOLI CHE CANTAVA ORGOGLIOSA:<< PROTEGGO IL MONDO DAL COVID 19, ANCHE SE FACCIO SUDARE LE PERSONE , PROTEGGO IL MONDO ...>>.

ED ERA PROPRIO VERO!

PURTROPPO PERÒ IL CAPRIOLO E TUTTI I CATTIVI COME LUI ABBANDONAVANO LE AMICHE DI MASCHERINA IN TERRA, SUGLI ALBERI E ADDIRITTURA SI DIVERTIVANO A LANCIARLE CON LO SPARAMASCHERINE.

I POVERI ANIMALI SI FERIVANO GRAVEMENTE PER COLPA DI QUESTE MASCHERINE. 

UNA FOGLIA CHE STAVA SULL’ALBERO DA TANTO TEMPO RACCONTÒ ALCUNE DISAVVENTURE ACCADUTE AI POVERI ANIMALI.

“UN GIORNO L’UCCELLINO PINGUI VIDE LA SORELLA DI MASCHERINA IMPIGLIATA SU UN RAMO CHE BRILLAVA AL SOLE E ...

INCURIOSITO SI AVVICINÒ, LA TOCCÒ, GIOCÒ CON ESSA, MA AD UN TRATTO RIMASE IMPIGLIATO CON LA SUA ALA NELL’ELASTICO."

L’ASINO ROBERTO E IL CAVALLO LAMPO CHE STAVANO PASSEGGIANDO A CA’ MANARI, VIDERO IL POVERO PINGUI DOLORANTE E, CON TANTA PAZIENZA, LO AIUTARONO A LIBERARSI, LO PORTARONO NELLA STALLA E LO CURARONO.

LA FOGLIA CONTINUÒ A RACCONTARE: "VICINO ALLA CROCE, SULLA VETTA DEL MONTE VENTASSO, LA POVERA LEPRE LEVRA INGOIÒ UNA MASCHERINA.

BIMBI, DOVETE SAPERE CHE AGLI ANIMALI LA MASCHERINA VA DI TRAVERSO E FA MANCARE IL RESPIRO, LEVRA  RISCHIAVA DI MORIRE.

FORTUNATAMENTE PASSAVANO DI LÌ IL CAVALLO E L’ASINO CHE, CON UN ATTREZZO STRETTO, STRETTO, RETTANGOLARE E CON UNA PINZA IN FONDO, RIUSCIRONO AD AGGANCIARE LA MASCHERINA E AD ESTRARLA.

LAMPO E ROBERTO PORTARONO LEVRA NELLA STALLA PER AIUTARLA A RIPRENDERE LE FORZE ACCUDITA DAGLI ALTRI ANIMALI DELLA FATTORIA.”